10335 ISFAHAN

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10335 ISFAHAN

Materiali: trama e ordito in seta naturale , vello in pregiata lana kork e seta finissima; colori vegetali

Misure: 1,50 x 1,03= 1,55 Mq

Annodatura: quasi 1.500.000 di nodi/mq

    Disponibile

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    Descrizione

    Splendido esempio della tradizione manifatturiera della città di Isfahan, produttrice di superbi capolavori come questo che nello specifico raffigura nella parte centrale un Eden incorniciato da una struttura a Mirhab, il tutto attorniato da una bellissima bordura finale. Questo esemplare possiede trama ed ordito in seta naturale mentre il vello è costituito in gran parte da pregiata lana kork e da parti di finissima seta che donano lucentezza e maggior realismo alla composizione. Le sue dimensioni sono di Mt. 1,50 x 1,03 e conta un’annodatura davvero eccezionale infatti ha poco meno di 1.500.000 nodi al Mq che è una finezza unica e rarissima in tale produzione, ad ulteriore dimostrazione che possiede davvero tutte le caratteristiche di una vera opera d’arte; non a caso reca la firma del prestigioso Atelier di Afghar Rasoli che ha profuso in essa tutta la propria millenaria arte e passione. Nel centro dell’opera spicca il simbolo persiano per eccellenza ovvero il pavone, portatore secondo tradizione di fortuna e Bene; dietro ad esso due cavalli e due cervi con prole a sottolineare rispettivamente l’unione del legame di coppia e  l’importanza della famiglia; in cielo e sui rami, alcuni volatili che uniscono il terreno al divino, ed una farfalla che è portatrice di liete novelle; nel fiume sottostante invece sono stati annodati alcuni animali legati all’acqua come richiamo alle specie acquatiche ed all’unione naturale e pacifica tra tutti i viventi com’era nel giardino terrestre. L’acqua è l’elemento che collega il tutto e rimanda alla purezza. Oltremodo in tale impianto si è scelto di inserire un elemento architettonico ricordando perciò anche l’umanità e ciò è visto come un auspicio e monito per l’uomo a rispettare tutti i viventi che lo circondano. Estrema particolarità di tale capolavoro è il verso che lo caratterizza ovvero l’impiantistica orizzontale, effetto che lo rende più raro ed affascinante. Le due colonne ai lati dell’ovale centrale sostengono la cornice superiore, conferiscono maggiore importanza e raffinatezza e sono un richiamo alla classicità ed all’antica e ricca Persepoli. Le bordure che lo incorniciano sono molteplici, si trovano infatti sia nel centro che all’esterno e alternano motivi geometrici che ricordano le antiche origini nomadi del popolo persiano, a molteplici decori floreali più caratteristici invece dei decenni successivi; tra di essi dei volatili poggiano leggiadri sui rami; in particolare si possono  notare alcune rose con tanto di boccioli (la rosa e l’usignolo vengono spesso associati anche nelle liriche islamiche a ricordare sia l’amore terrestre che quello celeste), delle viole (simboli di modestia e dell’amore romantico) e delle campanule che richiamano la perseveranza  e la speranza. Le tinte al suo interno sono delicate e, grazie ai colori vegetali con cui sono stati tinti i materiali impiegati, le nuance scelte rimarranno affascinanti anche nel corso degli anni, inoltre maggior lustro donano le svariate tonalità e ombreggiature di ogni singolo dettaglio perché fanno apparire tutto come reale tanto che tale tappeto può anche venir appeso come fosse un quadro. Nel complesso questa opera tessile è portatrice di svariate simbologie della tradizione orientale da cui proviene e conserverà sempre nel tempo il proprio valore e fascino.

     

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